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Prefazione - L'architettura nei fumetti

Noi lettori e appassionati di fumetti stiamo vivendo un momento particolare, un momento di totale sdoganamento della nostra passione che vede decine e decine di volumetti e volumoni invadere le librerie di varia e scalare le classifiche dei libri più venduti. Il lockdown dovuto all’emergenza del COVID 19 ha infatti costretto le persone a casa e con tanto tempo a disposizione molti hanno scoperto o riscoperto il piacere e la bellezza di eroi e avventure su carta. Ci avevano già pensato i film Marvel e i tanti anime sbarcati sulle piattaforme streaming, che ormai stanno sostituendo in toto il ruolo che fu della tv per la nostra generazione, ma ora siamo di fronte a un vero e proprio boom che non puyò che farci piacere. Il web si è aperto a un gran numero di persone che ne parlano a tutte le ore del giorno e della notte per spiegarne il successo e dire la loro su ogni titolo chiacchierato. Di solito si parte dai personaggi, specie quelli ormai diventati icone pop, ma grande spazio viene sempre più dato anche ai fumettisti, molti dei quali portati in un immaginario olimpo dei grandi autori.
Quello che mi fa piacere è che ultimamente si sta però anche dando la giusta rilevanza allo “scenario” o a quello che ultimamente viene definito “world building “, ovvero la costruzione fisica del mondo in cui si svolge la trama e in cui i personaggi vivono.
Deve essere un mondo coerente con quello che viene raccontato, il rischio di perdere il “sense of wonder” tanto agognato è altissimo, ed in questo si vede un grande romanzo ma anche un grande fumetto. In quest’ultimo c’è un legame davvero fondamentale con l’architettura, poichè molte delle storie a cui siamo legati si svolgono in città o comunque in ambientazioni urbane che diventano un tutt’uno inscindibile con il personaggio le cui gesta andiamo ad ammirare. Non riuschiamo a pensare a un Batman fuori da Gotham, a un Paperino senza Paperopoli e il mega deposito di Paperone come sfondo, a un manga sentimentale giapponese senza la classica scuola vista anche in tanti anime. Sono quindi felice che l’amico Maurizio abbia fatto uscire questo saggio che coniuga la sua esperienza e i suoi studi con la passione verso questo universo pop che da (tanti) anni pervade allo stesso modo i nostri animi. Perchè non stiamo parlando solo di un freddo scenario su cui costruire poi le gesta dell’eroe di turno. Le ambientazioni, e chi legge fumetti da anni lo sa, sono ormai a loro volta in molti casi anch’esse delle icone pop imprescindibili, parte della natura stessa del personaggio, al pari dell’abito o del gadget di turno. Batman non funzionerebbe allo stesso modo, a mio avviso, in una città simil Miami, ma ha bisogno di quegli oscuri anfratti metropolitani, che diventano la rappresentazione esteriore del proprio io interiore, portata poi con maestria su tavola da grandi artisti come Miller. Questa è l’architettura nel fumetto, un elemento essenziale che fa funzionare la credibilità di quanto viene narrato, tanto più se stiamo parlando di una forma d’arte (questo è per me il fumetto) che si avvale dell’elemento visivo.
Maurizio prende in esame tutti i vari mondi del fumetto, da quello occidentale a quello orientale che io conosco meglio, per partire poi in ordine cronologico e raccontarci l’evoluzione dell’architettura nel fumetto nei vari decenni. Costruzioni e ambientazioni totalmente di fantasia o invece totalmente aderenti alla realtà e che anzi sono diventate famose proprio grazie ai fumetti. Un’avventura lunga quanto tutta la storia del fumetto per arrivare ai giorni nostri con un approccio professionale ma mai pesante o peggio ancora pedante. Perchè quando si ama qualcosa o qualcuno non si può non farlo con passione e cuore. Quella stessa passione e cuore che troverete tra queste pagine.

Buona lettura
Alessandro Falciatore – Animeclick