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Premessa - L'architettura nei fumetti

Durante il mio percorso di laurea in Architettura mi sono sempre chiesto in che modo avrei potuto unire la mia passione per i fumetti e per l’animazione con il percorso di studi che stavo compiendo. Quando sedevo al tecnigrafo per preparare i progetti per gli esami, il mio pensiero andava alle immagini dei fumettisti seduti anche loro ad un tavolo inclinato così come facevo io.
Entrambi avevamo una matita in mano e il risultato finale, che fosse un fumetto o un disegno tecnico, era sempre una trasposizione grafica di un’idea creativa o di una realtà tridimensionale resa bidimensionale con l’uso di una semplice matita,lo studio delle geometrie, delle forme, delle luci e delle ombre.
E quanto più mi dedicavo alla lettura dei fumetti e alla visione dei cartoni animati, tanto più mi chiedevo quanto studio pregresso avessero richiesto quei lavori, soprattutto se ambientati in città che in qualche modo richiamavano elementi facilmente riscontrabili nella realtà. E fu per questo che iniziai a pensare di scrivere una tesi proprio su questo argomento. Ma la mia idea non fu accolta subito perché trovare un docente che guardasse ad un’idea diversa dal solito plastico da tesi di laurea era difficile. Poi lo trovai, e il risultato fu un lavoro che per me fu molto divertente da realizzare e anche molto istruttivo perché la ricerca portava progressivamente a sempre nuove scoperte. E mai avrei immaginato una commistione così profonda tra le due arti.
Questa curiosità è proseguita anche dopo la discussione della tesi e mi ha portato negli anni ad approfondire anche altri aspetti dei fumetti e dell’animazione aprendo strade nuove e collaborazioni con fiere di settore come Napoli Comicon e Lucca Comics and Games. Durante questi eventi di carattere nazionale ho presentato degli incontri dedicati all’animazione che hanno fatto da veicolo per richieste di partecipazione ad altri eventi di settore come Etna Comics, Palermo Comic Convention, Romics, Un Mare di comics, Futuro Remoto, Aversa Street Comics.
E fu proprio durante il Napoli Comicon 2013 che questo lavoro fu “rispolverato” e insieme agli artisti ospiti Andrea Alberghini, Manuele Fior, Klaus e Joost Swarte, nacque l’interesse di una casa editrice locale verso un capitolo di questa tesi che, rinfrescato dopo anni dalla prima realizzazione, fu pubblicato in una collana ancora in corso.
Grazie alla recente collaborazione con la Douglas Edizioni, questo lavoro vede la luce nella sua versione completa, riveduta e aggiornata.
Il mio intento, tuttavia, non era di rendere questo volume “pesante” e noioso.
Del resto era stato scritto per una tesi di laurea e gli interlocutori a cui era rivolto, per quanto incuriositi dall’originalità del lavoro (era corredato da una presentazione a video realizzata con Macromedia Flash contro i classici Power Point a cui erano abituati…) erano comunque più interessati all’aspetto architettonico che a quello fumettistico.
Motivo per cui ho deciso di rimaneggiare il testo originale, eliminando una lunga serie di passaggi ostici fatti di tecnicismi inutili.
Obiettivo del presente volume non è la trattazione dettagliata dell’argomento ma stuzzicare la curiosità sia degli appassionati di fumetti (che magari leggendolo potranno avere una chiave di lettura diversa di alcuni personaggi e ambientazioni) sia degli architetti che da sempre sono dotati di maggiore creatività e che nei loro progetti hanno realizzato inconsapevolmente tavole molto simili a quelle di un fumetto. Un saggio, questo, che a volte resta volutamente in superficie perché vuole consentire anche al lettore di porsi qualche domanda e invogliarlo ad approfondire l’argomento ricercando quei volumi (o quegli anime) che vengono citati e scoprire da solo altri aspetti, altre inquadrature, altri significati, che quei personaggi di carta (o di celluloide) nascondono.
Buona lettura!
Arch. Maurizio Nataloni